Quando dalla sua casa di Stoccolma Greta pronuncia le parole “speranza” e “soluzioni”, diventa chiaro che qualcosa è cambiato. Se non nella politica, che ancora arranca nell’affrontare l’emergenza climatica, certo nella strategia comunicativa della più famosa attivista del mondo. L’abbiamo conosciuta che presidiava con il suo cartello il Parlamento svedese, l’abbiamo ascoltata brutalizzare verbalmente l’Assemblea generale dell’Onu, i grandi dell’economia riuniti a Davos, i deputati europei a Bruxelles.